Solennità di S. Domenico
8 Agosto – Solennità di S. Domenico di Guzman
“Luci nascoste domenicane”
Museo S. Marco – Firenze
Cella 7 – Cristo deriso con la Vergine e San Domenico
Oggi si invoca nella S. Chiesa il “ritorno alle origini “ per riscoprire in tutti gli Ordini religiosi le energie e i valori originari del primo periodo di vita per spiegare la sorprendente vitalità di una nuova istituzione. E noi monache claustrali, fondate da S. Domenico di Guzman, siamo subito meravigliosamente fiorite e possiamo dire che lungo questi quasi nove secoli di vita – poiché la fondazione nostra monastica risale al 1206 – si sono aggiunte nuove ricchezze di luce al primo impulso del nostro Santo Fondatore, S. Domenico di Guzman, anche se non sono mancate periodi d’ombra. Ma se ancora qua e là esistono nostre comunità claustrali, è segno che nella S. Chiesa la vocazione domenicana totalmente contemplativa ha la sua forza. S. Domenico fondò il primo monastero di contemplative a Prouille e lo denominò ” S. Predicazione ” e le monache si chiamarono ” Precheresses “, ossia predicatrici.
La monaca domenicana è “predicatrice” in quanto la sua preghiera s’in carna in quell’ideale contemplativo che Domenico di Guzman, loro modello, volle quale linfa dell’azione apostolica dei frati predicatori. La nostra è una preghiera “apostolica” cooperando così con i nostri Confratelli, con le nostre Consorelle, con i nostri “Laici”, perché lo Spirito Santo li guidi, li illumini nel loro apostolato nel mondo, ma nello stesso tempo il Signore apra il cuore di chi li ascolta e li renda docili alla grazia divina.
Ecco dunque il nostro “carisma” domenicano e la sua attualità in un mondo ancor più scristianizzato di ieri e la sua oblazione acquista una dimen sione universale nella Chiesa che Cristo vivifica.
S. Domenico intuì progettato dal cielo per sé, per i suoi figli e le sue figlie nella Chiesa il servizio di verità con spirito di Sapienza per cui Veritas e’ lo stemma del nostro Ordine ma la spiritualità di ogni anima domenicana, anche claustrale,deve vivere costantemente in quella classica espressione di S. Tommaso :conteemplari et contemplata aliis tradere.
La monaca domenicana non è un’appendice, ma è una parte essenziale dell’Ordine proprio per questo aiuto all’azione apostolica sì che lo stesso B. Giordano di Sassonia, II° Maestro Generale dell’Ordine ( + 1236 ), nella biografia del nostro S. Fonda tore, a proposito della fondazione di Prouille, così afferma delle prime monache : “…Le serve di Dio prestano gradito servizio al loro Creatore… conducono una vita di salvezza per sé, esemplare per gli uomini, gioconda per gli angeli, gradita a Dio. ” ( Lip pini: “Libellus…..”, n. 27 ).
La claustrale domenicana prende la linfa del suo spirito di preghiera dalla Parola di Dio come già S. Domenico voleva dalle sue prime figlie: è respirando ed irradiando il “ Verbo d “ Verità “ che, “ predica “ come la gioia e la serenità vera, pur nelle difficoltà quotidiane, si trova solo in Dio.
Non possiamo sottovalutare la profonda crisi religiosa contemplativa ma vogliamo confermare la validità e l’attualità di queste “oasi “ che seppur in piccolo numero, cercano di controbilanciare questo mondo fortemente materialista.