S. Tommaso d’Aquino nella sua monumentale Summa ci insegna, soprattutto, che la vita contemplativa consiste principalmente nella contemplazione della Verità e che questa presuppone atti quali l’ascoltare, il leggere, il pregare e il meditare.
Dal possesso della Verità da parte dell’intelletto, deriva poi alla volontà, compiacenza e amore .
Insegna, inoltre e soprattutto, che la vita attiva, non in sé ma in quanto ci occupa nelle azioni esteriori, risulta essere addirittura di impedimento alla vita contemplativa.
Queste parole, del grande S. Tommaso, sono ai più, oggi, incomprensibili. Una parte della cattolicità, addirittura, auspica una riforma della vita monastica in senso “più attivo e socialmente utile”.
Si affaccia così una nuova mistica che capovolge gli stessi fondamenti e ragioni della grande e millenaria mistica cristiana, minacciandone il sapere preservato con il porre l’agire come valore in sé.
Noi però ne conosciamo l’utilità e la sua suprema attività; noi sappiamo infatti che la vita contemplativa è la più alta operazione umana ed è guida e luce della vita attiva. Quest’ultima, addirittura, nella Visione beatifica del Paradiso non esisterà più.
È per questo infatti che dobbiamo capire e far capire che le nostre Monache, pur tra purificazioni e mortificazioni quotidiane, si sono prese come la sorella di Marta, Maria, “la parte migliore” e che questa non sarà loro mai tolta.
Noi dobbiamo sentirci orgogliosi di loro, della loro fedeltà e della loro perseveranza, in quanto come ogni clausura, sono lì a ricordarci ogni giorno che solo dalla conoscenza della Verità può procedere la carità.
La loro rinuncia è al mondo, alle sue risposte e alle sue zavorre … non alla vita.
Il loro esempio indica a noi la strada di una rinnovata vita contemplativa che sia a fondamento delle nostre azioni e non ……… a complemento.
Sono il “Sale della Terra” e il miglior modo di dimostrare loro riconoscenza è vincere, assieme al buon Nicodemo, la nostra meraviglia e il nostro stupore di fronte alle parole di Gesù, che anch’esse ogni giorno, incessantemente, ripropongono. Sì, è vero dobbiamo rinascere dall’alto, poiché “ciò che è dalla carne è carne mentre ciò che è dallo Spirito è Spirito”.
Da noi tutti, il nostro affetto
in Cristo e S. Domenico.
Laico Domenicano Girolamo O.P.
(Mauro Rivi)
TESTIMONIANZA
Desideriamo esprimervi la nostra riconoscenza, il nostro affetto e amicizia, e la profonda ammirazione per il vostro sacrificio quotidiano di offerta al Signore. Siete parte essenziale della nostra vita e delle nostre famiglie. Per questo motivo ci sentiamo particolarmente vicini in questo giorno: 21 novembre, per la giornata ”Pro Orantibus”. Famiglie Dott. Minelli Rizieri, Bruno Piantini e Ubaldo Giannini.